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Progetto Spaziale: Missione “Lunar Far Side Discovery” – descrizione ad alto livello

Il progetto “Lunar Far Side Discovery” rappresenta un’idea di una delle missioni spaziali lunari “possibili” mirata a esplorare la faccia nascosta della luna. Il lato nascosto del nostro satellite offre numerose opportunità scientifiche e sfide tecnologiche significative . La missione, totalmente inventata, potrebbe essere il frutto di una collaborazione internazionale tra le principali agenzie spaziali del mondo, tra cui NASA, ESA, Roscosmos e CNSA, insieme a partner commerciali di rilievo come SpaceX e Blue Origin.
Questo articolo, rappresenta una sintesi di ciò che potrete trovare nella versione completa che pubblicherò in un secondo momento .

Una breve introduzione al progetto

Il progetto “Lunar Far Side Discovery” rappresenta una sfida sotto tutti i punti di vista partendo dall’obiettivo primario della missione alla realizzazione degli aspetti secondari.

L’obiettivo primario del progetto e della missione, come già detto, è la mappatura mineraria della faccia nascosta della Lunare. Questo scopo include l’identificazione e la quantificazione delle risorse minerarie, come il ferro, il titanio, l’alluminio e le terre rare, essenziali per future operazioni di estrazione e per l’industria tecnologica. La scoperta di questi minerali potrebbe non solo alimentare l’esplorazione spaziale, ma anche fornire risorse preziose per l’uso sulla Terra.

Aggiungo, come le risorse minerarie della luna siano già state “mappate” da diverse missioni e risultano attualmente disponibili nel Lunar Recoinnassance Orbiter(LRO) QuickMap, uno strumento sviluppato dalla NASA che permette di esplorare i dati tipologici e mineralogici del nostro satellite. Quest’ultimo lo trovate al seguente indirizzo internet: LROC QuickMap.

Una delle sfide più importanti è la realizzazione, il trasporto e l’installazione della stazione di ricerca lunare. Questa, sarà collocata nel bacino di South Pole-Aitken nel cratere Von Kármán (v. immagine successiva) alle seguenti coordinate (44°S, 176°E) nella faccia nascosta della Luna, in una delle regioni più antiche e profonde, e sarà progettata per ospitare una ventina di astronauti. Precedentemente a questo progetto verranno lanciate diverse missioni che serviranno a trasportare sulla luna i componenti necessari per l’assemblaggio della stazione di ricerca. Per ognuna di esse è stato realizzato una gestione di project management differente.

Il sito della stazione di ricerca è all'interno cratere di Von Kármán
Immagine 1
(Il sito della stazione di ricerca e indicato dal pallino rosso e viola presente nella parte bassa della faccia nascosta della luna, vicino al polo sud).

Un passo ulteriore all’indicazione del sito è valutarne la pendenza utilizzando lo strumento LRO messo a disposizione della NASA. L’area che ho individuato è quella delimitata nella seguente immagine con un perimetro blu.

Individuazione del sito di atterraggio e di installazione della stazione di ricerca
Immagine 2
(Individuazione del sito di atterraggio)

Come si vede l’area individuata da un perimetro blu è quasi tutta pianeggiante, ossia la pendenza risulta essere minore che nelle altre aree, e quindi sceglierei quest’area per il sito della stazione di ricerca e della missione in particolare. Ovviamente, tale individuazione dovrà essere confermata da ulteriori ricerche che eseguirò successivamente nell’articolo completo con le mappe e le fonti messa a disposizione dalla NASA.

Continuando a parlare della stazione di ricerca, una delle ipotesi è che la struttura sia composta da moduli interconnessi, costruiti con materiali avanzati per resistere alle condizioni estreme della superficie lunare. Questi moduli offriranno alloggi, laboratori e aree ricreative, creando un ambiente autosufficiente e sicuro per gli astronauti. Le serre idroponiche chiuse garantiranno la produzione di cibo fresco, mentre i sistemi avanzati di riciclaggio dell’acqua assicureranno un uso efficiente delle risorse idriche.

Un delle prime ipotesi della stazione di ricerca lunare.
Immagine 3
(Una delle prime ipotesi della stazione di ricerca lunare)

L’immagine che rappresenta un ipotesi della stazione e’ una realtà probabile ma potremmo sollevare qualche discussione in merito. Le radiazioni sono uno dei principali problemi per la sopravvivenza degli astronauti, e non sembra dall’immagine che sia un ambiente protetto. Come potremmo risolvere tale problematica?

Coprendo i moduli abitati di circa due metri di regolite (sacchi) si possono ridurre le radiazioni del 95%. Utilizzando questa tecnica insieme ad altre si può ridurre lo spessore e aumentare significativamente la protezione alle radiazioni cosmiche (GCR) e quasi completamente alle particelle solari (PEP). Bisogna tener conto che la regolite è ampiamente disponibile sul suolo lunare e quindi là si può utilizzare molto facilmente ovviamente disponendo di macchinari per il sollevamento e per il riempimento dei sacchi. Un ipotesi di stazione di ricerca un po’ più reale potrebbe essere la seguente.

Un ipotesi di stazione di ricerca un pò più reale
Immagine 4
(Seconda ipotesi di stazione di ricerca lunare)

Come si vede nell’immagine precedente, gli spazi abitativi risultano più compatti. Gli spessori degli edifici abitativi sono riempiti di regolite per limitare le radiazioni e permettere quindi la sopravvivenza degli astronauti. Gli edifici “aperti” identificano gli ingressi alla struttura o adibiti a particolari operazioni esterne di ricerca. Direi che questa soluzione è quella più plausibile tra le due.

Un altra soluzione assolutamente interessante è la possibile di costruire la stazione di ricerca nella superficie del Mare della Tranquillità (Mare Tranquillitatis) e del Mare della Fecondità (Mare Fecunditatis), entrambi caratterizzati da antiche attività vulcaniche. Il Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) ha individuato numerosi anfratti lunari (tunnel) che si sono formati quando la lava fluente sulla superficie della Luna ha iniziato a raffreddarsi. La parte esterna della lava che scorreva ha creato una crosta indurita, mentre la lava fusa all’interno continuava a fluire sotto di essa. Quando l’attività vulcanica sul nostro satellite è cessata, ciò che è rimasto di queste strutture è una sorta di “tubo” vuoto all’interno, un tunnel. Queste “grotte lunari” offrono un ambiente ideale per l’installazione della stazione di ricerca, poiché forniscono protezione naturale dalle radiazioni solari e cosmiche, oltre che dalle temperature estreme della superficie lunare. Potrebbero, quindi fungere, da rifugio sicuro per gli astronauti e le attrezzature, permettendo una permanenza prolungata sulla Luna in condizioni più sicure.

Alternativa del sito della stazione di ricerca lunare all'interno dei tunnel.
Immagine 5
(Alternativa del sito della stazione di ricerca lunare all’interno dei tunnel).

Oltre alla stazione di ricerca i moduli “Far Side Lander” e “Far Side Voyager” sono due delle ulteriori sfide da portare a termine altrettanto importanti. Il primo modulo, è progettato per atterrare sulla superficie lunare e supportare le operazioni iniziali della missione. Questo modulo è dotato di un sistema di atterraggio autonomo che utilizza propulsori avanzati e sistemi di navigazione di precisione per garantire un atterraggio sicuro. Una volta atterrato, il Far Side Lander funge, in un primo momento, da base operativa iniziale, ospitando strumenti scientifici e attrezzature per la costruzione e la manutenzione della stazione di ricerca. Il secondo modulo, è il veicolo spaziale che trasporta gli astronauti e le attrezzature necessarie dalla Terra all’orbita lunare. Progettato per ospitare sei astronauti, il Far Side Voyager è dotato di sistemi di supporto vitale avanzati e di schermature contro le radiazioni. Dopo aver raggiunto l’orbita lunare, il Voyager si “aggancia” al Far Side Lander, permettendo agli astronauti di trasferirsi e prepararsi per l’atterraggio sulla superficie lunare. Questo modulo è anche responsabile del ritorno sicuro degli astronauti sulla Terra alla fine della missione.

L'immagine rappresenta un ipotesi del Far Side Lander
Immagine 6
(Un immagine plausibile del Far Side Lander)

A questo contesto, si aggiunge il “Lunar Explorer 1″, un rover progettato specificamente per l’esplorazione della faccia nascosta della Luna. Con una struttura robusta e sei ruote motrici indipendenti, il rover è in grado di affrontare terreni accidentati e variabili. È equipaggiato con una serie di strumenti scientifici avanzati, tra cui spettrometri a raggi X, telecamere panoramiche e microscopiche, un trapano e un braccio robotico per la raccolta di campioni. Alimentato da pannelli solari e batterie a ioni di litio, il Lunar Explorer 1 è progettato per operare autonomamente per lunghi periodi, fornendo dati critici sulla composizione e la geologia della superficie lunare.Inoltre, vi saranno altri tipi di rover, per esempio quello per il trasporto.

Una delle ipotesi di una prima versione del rover Lunar Explorer 1
Immagine 7
(Una delle prime versioni del rover Lunar Explorer 1)

Infine, un altro elemento importante del progetto è il satellite per le comunicazioni, che garantisce una connessione stabile e continua tra la stazione di ricerca sulla faccia nascosta della Luna e la Terra. Questo satellite, posizionato in un’orbita strategica, è dotato di antenne ad alto guadagno e sistemi di ridondanza per assicurare che le comunicazioni non vengano interrotte. Il satellite non solo facilita il trasferimento di dati scientifici, ma anche le comunicazioni operative e di emergenza tra gli astronauti e il centro di controllo a Terra. In realtà stiamo parlando di una rete di satelliti che permetterà la comunicazione con la “base lunare”, la terra e gli altri dispositiv/veicolii in orbita lunare e terrestre.


Le fasi del progetto “Lunar Far Side Discovery”

Affrontanto ora la parte di project management, di seguito, ho elencato le fasi del progetto. Nell’articolo completo, ogni fase verrà completata con i dovuti approfondimenti con i limiti imposti dalle conoscenze tecniche scientifiche di chi scrive e dalla fonti disponibili. Al momento cercherò di sviluppare ogni fase con alcune informazioni di base.

1. Inizio del progetto e pianificazione preliminare

  • Definizione degli obiettivi del progetto
    Partendo dall’idea di descrivere in modo breve gli obiettivi in questo articolo, gli ho definiti come di seguito elencato:
    • Obiettivi principali
      • Il primo L’obiettivo principale risulta l’esplorazione della faccia nascosta della Luna con lo scopo di eseguire una mappatura delle risorse minerarie.
      • Il secondo obiettivo è l’installazione di una stazione di ricerca scientifica per studi astronomici e geologici. Tale stazione servirà come punto di appoggio per le successive missioni di estrazione delle risorse minerarie.
    • Obiettivi secondari
      • Progettazione e sviluppo del modulo Far Side Lander
      • Progettazione e sviluppo del modulo Far Side Voyager
      • Progettazione e sviluppo di un nuovo rover Lunar Explorer 1 per l’esplorazione lunare.
      • Progettazione e sviluppo del satellite di comunicazione
  • Definizione degli Stakeholders per il Progetto “Lunar Far Side Discovery”
    Identificare e coinvolgere gli stakeholders è una parte fondamentale della pianificazione di qualsiasi progetto spaziale o non. Gli stakeholders sono individui, gruppi o organizzazioni che hanno un interesse o un’influenza sul progetto e possono essere sia interni che esterni.
  • Costituzione del team di progetto
    Durante l’inizio del progetto è d’obbligo individuare le persone con le competenze specifiche e adeguate per poterlo portare a termine con successo.
  • Preparazione di un piano preliminare con definizione provvisoria di tempistiche e budget
    La definizione di un piano preliminare aiuta sicuramente a pianificare il progetto in modo adeguato. Le tempistiche e un budget provvisorio sono d’obbligo prima di affrontare il progetto vero e proprio.

2. Studio di fattibilità del progetto “Lunar Far Side Discovery”

Lo studio di fattibilità per la missione “Lunar Far Side Discovery” comprende diversi punti da affrontare. Di seguito sono elencati i principali aspetti:

  • Valutazione dei rischi
    • Rischi tecnici
      Identificazione delle potenziali sfide tecniche, come guasti ai sistemi di propulsione, problemi con il lander e/ol il Voyager, problemi con il rover e malfunzionamenti dei satelliti di comunicazione. Questi sono soltanto alcune delle problematiche possibili.
    • Rischi operativi
      Analisi delle possibili difficoltà operative, inclusi atterraggi su terreni accidentati, gestione delle operazioni in ambienti estremi, e coordinazione tra l’equipaggio e il controllo missione.
    • Rischi ambientali
      Valutazione dell’impatto delle condizioni lunari estreme, come temperature estreme, radiazioni, e polvere lunare sia sugli strumenti che sugli astronauti.
  • Analisi dei costi
    • Costi di sviluppo e produzione
      Stima dei costi per lo sviluppo del razzo Falcon Heavy, del modulo “Far Side Voyager”, del modulo “Far Side Lander”, del nuovo rover, della stazione di ricerca lunare e dei satelliti di comunicazione.
    • Costi operativi
      Calcolo delle spese operative, inclusi lancio, operazioni in orbita lunare, atterraggio e operazioni di superficie, e ritorno sulla Terra.
    • Finanziamenti
      Identificazione delle fonti di finanziamento, che includono agenzie spaziali internazionali e partner commerciali, e valutazione del ritorno sull’investimento (ROI).
  • Analisi dei benefici
    • Benefici scientifici
      Valutazione dell’impatto scientifico della missione, inclusa la raccolta di dati unici dalla faccia nascosta della Luna, l’installazione di una stazione di ricerca per studi astronomici e geologici, e la mappatura delle risorse minerarie.
    • Benefici tecnologici
      Analisi dei progressi tecnologici derivanti dalla missione, come l’avanzamento nei sistemi di propulsione, nella tecnologia di supporto vitale, e nelle comunicazioni satellitari.
    • Benefici economici
      Considerazione delle potenziali ricadute economiche, inclusa la possibilità di estrazione di risorse minerarie lunari e lo sviluppo di tecnologie commerciali.
  • Fattibilità tecnica
    • Tecnologie esistenti
      Esame della maturità e dell’affidabilità delle tecnologie attualmente disponibili, come i motori Merlin, i sistemi di supporto vitale avanzati, e le reti di comunicazione satellitare.
    • Sviluppi necessari
      Identificazione delle tecnologie che necessitano di ulteriore sviluppo e verifica, come i sistemi di atterraggio del modulo lunare e gli strumenti per la raccolta di campioni geologici.
    • Integrazione di sistemi:
      Valutazione della capacità di integrare efficacemente tutti i componenti tecnologici della missione.
  • Pianificazione logistica
    • Lancio e trasporto
      Pianificazione dettagliata del lancio, del trasferimento in orbita lunare, e delle manovre di inserimento orbitale.
    • Operazioni di superficie
      Organizzazione delle attività degli astronauti sulla superficie lunare, inclusa l’installazione della stazione di ricerca e le esplorazioni con il rover.
    • Ritorno sulla terra
      Pianificazione del decollo dalla Luna, del viaggio di ritorno, e del rientro nell’atmosfera terrestre.
  • Impatto ambientale
    • Impatto sulla luna
      Analisi dell’impatto delle operazioni sulla superficie lunare, inclusa la gestione dei rifiuti e la protezione dei siti di interesse scientifico.
    • Impatto sulla terra
      Valutazione delle emissioni e dei rifiuti prodotti durante il lancio e le operazioni spaziali, e pianificazione di misure di mitigazione.
  • Gestione della sicurezza
    • Sicurezza dell’equipaggio
      Sviluppo di protocolli di sicurezza per proteggere gli astronauti da radiazioni, temperature estreme, e altre condizioni ambientali avverse.
    • Sicurezza della missione
      Pianificazione di misure per prevenire e gestire eventuali emergenze tecniche e operative.
    • Sicurezza ambientale
      Implementazione di pratiche per minimizzare l’impatto ambientale delle operazioni sia sulla Luna che sulla Terra.

3. Progettazione della missione

  • Veicolo di lancio
    Razzo SpaceX Falcon Heavy, configurato per missioni lunari con carichi pesanti.
  • Modulo di comando e servizio
    Veicolo spaziale “Far Side Voyager” che ha il compito di trasportare un equipaggio di sei astronauti e diverse attrezzature scientifiche.
  • Modulo lunare
    Modulo “Far Side Lander” utilizzato per atterrare sulla faccia nascosta della Luna e supportare le operazioni di esplorazione.

4. Sviluppo della tecnologia

  • Sviluppo dei sistemi di propulsione
    Adozione di motori Merlin migliorati per garantire efficienza e affidabilità.
  • Sistemi di supporto vitale
    Sviluppo di Sistemi avanzati per il riciclaggio dell’aria e dell’acqua, produzione di cibo in ambienti lunari e schermatura avanzata contro radiazioni. Per quest’ultima attività, durante l’introduzione all’articolo ho accennato all’utilizzo della regolite come materiale di schermatura contro le radiazioni cosmiche e le particelle solari.
  • Sistemi di comunicazione
    Sviluppo di una rete di satelliti in orbita lunare per garantire comunicazioni stabili tra la faccia nascosta della Luna e la Terra.

5. Addestramento dell’equipaggio

  • Selezione degli astronauti
    In questa missione verranno selezionati sei astronauti con specializzazioni in geologia, ingegneria, biologia, astrofisica e medicina spaziale. Successivamente, nelle altre missioni si aggiungeranno altri astronauti per lavorare nella stazione di ricerca.
  • Formazione
    Gli Astronauti verranno addestrati in simulazione di gravità ridotta, operazioni di emergenza e utilizzo di strumenti scientifici avanzati.

6. Costruzione e test

  • Costruzione del veicolo spaziale
    Assemblaggio del razzo Falcon Heavy, del “Far Side Voyager” e del “Far Side Lander”.
  • Test di terra
    Prove complete di tutti i sistemi, inclusi lanci di prova, simulazioni di atterraggio e operazioni sulla superficie lunare.
  • Simulazioni di volo
    Missioni simulate per testare la coordinazione dell’equipaggio e le procedure operative.

7. Lancio e volo verso la luna

  • Preparativi per il lancio
    Verifiche finali dei sistemi, rifornimento e imbarco dell’equipaggio.
  • Lancio
    Il razzo Falcon Heavy decolla dal Kennedy Space Center, Florida.
  • Navigazione
    Utilizzo di manovre di trasferimento orbitale per inserire il veicolo in orbita lunare.

8. Operazioni lunari

  • Atterraggio sulla faccia nascosta
    Il modulo “Far Side Lander” atterra nel bacino South Pole-Aitken, una regione di interesse per la presenza di minerali rari e per le sue condizioni uniche per l’osservazione astronomica.
  • Operazioni sulla superficie
    Installazione di una stazione di ricerca, raccolta di campioni geologici, esplorazioni con il rover e conduzione di esperimenti scientifici.
  • Monitoraggio e comunicazione
    Gestione continua delle comunicazioni attraverso una rete di satelliti dedicati e monitoraggio delle attività con il centro di controllo a Terra.

9. Ritorno sulla terra

  • Decollo dalla faccia nascosta
    Decollo dal modulo lunare e rendezvous con il “Far Side Voyager” in orbita lunare.
  • Viaggio di ritorno
    Rientro verso la Terra, con correzioni di rotta necessarie.
  • Rientro atmosferico e atterraggio
    Rientro controllato nell’atmosfera terrestre e atterraggio sicuro nell’oceano Atlantico.

10. Post-Missione

  • Debriefing e analisi dei dati
    Analisi dettagliata dei campioni e dei dati raccolti durante la missione.
  • Pubblicazione dei risultati
    Pubblicazione dei risultati delle ricerche scientifiche e delle scoperte geologiche e astronomiche.
  • Pianificazione per il futuro
    Utilizzo dei risultati per pianificare future missioni sulla faccia nascosta della Luna e preparazioni per l’esplorazione di Marte.

Il “Lunar Far Side Discovery” rappresenta un progetto ambizioso focalizzato sull’esplorazione della faccia nascosta della Luna, sfruttando le sue uniche caratteristiche per la ricerca scientifica e l’osservazione astronomica, e contribuendo alla preparazione di missioni spaziali future.


Riferimenti ad altri articoli contestuali presenti in Megalinux

Un primo esempio di calcolo di traiettoria di un razzo – parte I

SPACEX FALCON 9 – esempio di previsione del successo o meno dell’atterraggio del primo stadio sulla base di alcuni dati di input – I parte

Conclusioni

Il presente articolo è una breve introduzione del progetto completo di cui abbiamo visto una prima suddivisione in fasi. Ovviamente, stiamo parlando di ipotesi e lo scopo di tutto ciò è quello di affrontare la gestione di un progetto complesso e non inviare qualcosa sulla Luna!

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