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Bitcoin, la rivincita dei nerd?

Risulta interessante accostare, in questo momento, la rete Bitcoin al concetto di free software e allo stesso modo ripercorrere le vicissitudini di quest’ultimo nei confronti delle grandi multi nazionali portando alla cronaca personaggi come Richard Stallman e Linus Torvardls. Quindi, potrebbe esistere un qualche motivo per non dubitare della contrapposizione al Bitcoin dei grandi gruppi bancari o di alcuni gruppi finanziari, che con la decentralizzazione della moneta, perdono sicuramente la propria autorità e importanza.

Per evitare il formarsi di una condizione quasi “democratica”, qualcuno sta tentando di interrompere o meglio chiudere la corsa delle “cryptomonete” con l’impiego di qualche hackers o con l’aiuto di qualche società Crypto?

E’ possibile presupporre che le attività dei grandi gruppi bancari o finanziari, con le proprie grandi disponibilità di mezzi e uomini, siano orientate a generare o ad acquistare grandi quantità di bitcoins così da intaccare la possibilità della distribuzione equa della moneta virtuale?

Ricordo, a tal riguardo, come nel giugno del 2014 (vedi articolo seguente: http://thecoinfront.com/ghash-io-has-the-power-to-destabilize-bitcoin/) Ghash.io aveva raggiunto la potenza necessaria (il 51%) per smantellare il sistema dall’interno potendo ipoteticamente spendere più di una volta lo stesso bitcoin. In quel periodo, Ghash.io poteva portare il sistema Bitcoin verso il fallimento, ma non l’ha fatto! Questo, è un limite che con l’avvento delle nuove cryptovalute non esiste più. Purtroppo, il pool Ghash.io è fallito nel 2015.

Ghash, il pool mining che ha fatto tremare il Bitcoin.
Figura 4.
(Ghash.io, il pool di mining che ha fatto tremare il Bitcoin)

Per quanto mi riguarda, non sono un grande sostenitore di una teoria dei complotti, ma, ora, come nel passato, “qualcuno” sta tentando di destabilizzare il Bitcoin. E’ anche vero, che nella maggioranza dei casi, i furti dei bitcoins, o in genere alcune “destabilizzazioni” sono frutto di attività criminali, di incapacità imprenditoriale e null’altro.

Quindi, nell’impossibilità di additare il dito verso “qualcuno” non resta che fare la propria parte, utilizzate, ove possibile le cryptovalute. In tale contesto, non vi suggerirò nulla e nessuno proprio perché Megalinux dovrebbe rimanere quanto più possibile indipendente.Il termine indipendente non indica avverso o contrario al sistema o qualsiasi altra definizione simile, ma sottolinea il fatto che non esiste nessuna società o pubblicità o altro che costringa a una scrittura vincolata o diretta.

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